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Officina ZOÈ

L´Officina ZOÈ nasce nei primi anni novanta da una feconda idea di Lamberto Probo, Donatello Pisanello e Cinzia Marzo e diviene subito forza motrice ed autentico fermento del movimento di riscoperta della Pizzica-Pizzica, la più antica e travolgente forma di ritmo e danza popolare del Salento. Oggi ne rappresenta uno dei volti più noti, anche a seguito del successo e dei riconoscimenti ottenuti dai film del regista salentino Edoardo Winspeare, “Sangue Vivo” e “Il Miracolo”, a cui il gruppo ha prestato alcuni suoi componenti in veste sia di attori che di autori delle colonne sonore originali , ricevendo, per quella di “Sangue Vivo”, il prestigioso premio della Grolla d´Oro al Festival di Saint Vincent nonchè la nomination al Nastro d´Argento.
L´aspetto più interessante del lavoro dei suoi artisti è, oltre alla riproposizione, il rinnovamento del repertorio della Pizzica, attraverso composizioni originali che rispettano lo spirito e a volte anche la lettera della tradizione, tanto che essi sono considerati, a buon diritto, “portatori sani” di una cultura antica ma ancora viva e in costante trasformazione.
L´Officina ZOÈ vanta oggi la partecipazione ai più importanti appuntamenti nazionali ed internazionali di musica, quali il Womex a Berlino, il Festival di Villa Ada a Roma, il Premio Tenco a Sanremo, il Womad di Peter Gabriel a Palermo, il Festival “I suoni delle Dolomiti” in Trentino, la rassegna “Voix de femmes” a Bruxelles.
Grazie all'Officina ZOÈ, la Pizzica è approdata in tutte le capitali europee e anche oltre le frontiere dell'Unione, sbarcando negli Stati Uniti (Los Angeles, 1998) e perfino in Corea (tournee 2006 a Seul e dintorni) e in Giappone dove ha tenuto concerti a Tokyo, Nagoya e Kyoto.
L'Officina ZOÈ, inoltre, ha collezionato numerose collaborazioni artistiche in campo teatrale (con Pamela Villoresi, Teatro Argot, Domenico Carli), cinematografico (con Edoardo Winspeare, Pippo Mezzapesa) e musicale. Annovera straordinarie esperienze con Ominostanco (manipolatore di suoni), Don Moye (celebre esponente dell´afrojazz e virtuoso batterista degli Art Ensemble of Chicago) e Baba Sissoko (polistrumentista di fama internazionale, oltre che rappresentante di punta della musica del Mali), con cui attualmente è in corso la realizzazione di una tournee.
Intorno all'Officina ZOÈ, il cui nucleo storico e creativo è tuttora costituito da Lamberto Probo, Donatello Pisanello e Cinzia Marzo, si sono avvicendati, nel corso degli anni, decine di musicisti salentini, che hanno fatto tesoro dell'esperienza del gruppo, assimilandone lo stile inconfondibile e declinandolo poi in modo personale come solisti o in nuove formazioni. Le produzioni discografiche dell'Officina ZOÈ, peraltro, sono state punto di riferimento per numerosi altri artisti, che ne hanno tratto ispirazione per la riproposizione dei classici della tradizione popolare salentina.

IPERCUSSONICI

L’energia trasformativa del vulcano in eruzione pervade nel profondo l’incredibile suono della band nata nel 2002 a Catania, in cui strumenti antichi come marranzani, didjeridoo e tamburi si fondono a creare esplosive sonorità ultramoderne attraverso il sudore e l’emozione di 5 musicisti dalla formazione poliedrica.
Dopo centinaia di concerti in lungo e in largo per la Sicilia e per tutta l’Italia, Ipercussonici hanno portato in giro per il mondo ciò che al Womad è stato definito “The new adventurous sound of Sicily”, e si sono ormai assicurati un posto di rilievo tra le band di culto del pubblico siciliano ed internazionale partecipando ad importanti festival anche in Olanda, Francia, Ungheria, Portogallo, Inghilterra, Germania, Tunisia, Malta e perfino in Giappone.
Da sempre schierati a sostegno di importanti cause civili, sociali e ambientaliste, il loro singolo Mururoa viene usato nel 2011 da Greenpeace per contribuire alla campagna referendaria contro il ritorno del nucleare in Italia, mentre nel 2012, ospiti sul palco montato davanti al Palazzo di Giustizia di Catania per il ventennale della strage di Capaci, presentano una personalissima rivisitazione di Quannu Moru, Faciti ca nun Moru di Rosa Balestrieri, il cui video è dedicato a tutti quelli che continuano a vivere lottando contro le mafie.
Dopo i precedenti album “Liotro” (autopordotto, 2005) e “Tutti Pari” (Finisterre/Felmay, 2008), il loro terzo disco CARAPACE, recentemente uscito per Viceversa Records/Audioglobe, segna il passaggio ad atmosfere più elettriche che forzano i confini tra la world music e il rock indipendente, ed una maturazione della dimensione autoriale del gruppo evidenziata da una maggiore attenzione ai testi che ora sono più spesso in italiano, senza trascurare la sanguigna musicalità del dialetto siciliano e numerosi inserimenti in arabo, in inglese e in diverse lingue africane.

Ripartono in tour i siciliani Ipercussonici, che dopo la pubblicazione del singolo e del videoclip di “Universo”, per la regia visionaria di Filippo Arlotta, sono stati protagonisti anche del Video-Remix appena uscito per la neonata StiloHertz Records.
Così il loro classico brano “Nata s’un’isola”, grido d’amore e di denuncia sulle stridenti contraddizioni della vita in Sicilia, passato sotto i pomelli e i filtri di Dudu Arona e VJ Kar, è diventato un contagioso pezzo Drum’n’dubstep, con un video nettamente caratterizzato dal messaggio NO MUOS!, che sta facendo rapidamente il giro del web in modo virale.
ECCO IL LINK PER IL VIDEO: http://youtu.be/WqpJFP8OitY

CARAPACE non è solo un album, ma anche un live catartico dove è la musica che mette in movimento anima e corpo con il supporto di una texture alchemica che analogicamente si scolpisce tra i ricami della percezione. Un viaggio nell’universo infinitamente macro e delicatamente micro.
A maggio un calendario di concerti a scaletta compatta come un guscio di tartaruga, studiata per fare saltare in aria i club, centri sociali e spazi liberati” in giro per la penisola Un tour promozionale per prepararsi ad una “summer of love” tra i piccoli e grandi palchi estivi in Italia ed in Europa



 

Fanfara Tirana meets Trans Global Underground

Due gruppi non conformisti, gli eclettici inglesi Trans Global Underground e i maestri albanesi dei fiati, Fanfara Tirana, si incontrano per proporre una festa esplosiva e interculturale. Ispirandosi ai tesori ancora inesplorati dei Balcani, si scambiano idee, melodie e parole per raccontarci nuove fiabe intrise di misteri e reinterpretazioni in una frizzante celebrazione alla vita, l'amore e la solidarietà, con le radici nella storia e lo sguardo in avanti.

Il Pranzo

Alcuni anni fa, prima di prendere parte alla sfilata decidemmo di andare a mangiare tutti insieme già con indosso i vestiti dell’epoca. In un ristorante del centro alcuni turisti si ritrovarono circondati da gente in costume, da qui nacque l’idea di creare un pranzo in costume che precede la sfilata.

In pochi anni siamo passati da venti a quattrocento coperti, questo la dice lunga sulla voglia e il desiderio dei ragazzi della città di fare festa secondo il nostro modo. Una pranzo all’aperto, nel centro storico della città, musica, balli tradizionali, un clima di allegria e divertimento contagioso.

Un’idea nata dal caso, un successo incredibile.

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  • La Cantina del Portatore
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